Come trovare la motivazione personale e motivare gli altri a dare il massimo.

Cosa significa motivazione? Se sei un professionista sai bene di cosa sto parlando. È la spinta che ti fa alzare la mattina con degli obiettivi e ti permette di lavorare con efficienza e ottimismo, migliorando costantemente le performance tue e del tuo team. La vera domanda è: “come si trova la motivazione personale e come posso innescarla negli altri?” 

La parte difficile non è trovare la motivazione, ma mantenerla. 

L’uomo per natura non è un centometrista: è un maratoneta. La potenza del suo scatto non gli permetterà mai di raggiungere un’antilope, ma la sua resistenza e la sua motivazione sì. La motivazione, in poche parole, è qualcosa che fa già parte di noi. È una forza latente che si trova in ogni persona. Non esistono persone senza la capacità di motivarsi. 

Allora dove sta la differenza tra una persona che si pone degli obiettivi e li raggiunge nel tempo prefissato, e un’altra che invece affronta il lavoro e la vita con svogliatezza, lasciando tutti i progetti a metà senza concluderne nemmeno uno? 

Tutti siamo motivati e abbiamo delle ambizioni. La difficoltà è coltivare la nostra motivazione e mantenerla costante nel tempo. 

Il mio consiglio per riuscire a mantenere alta la propria motivazione personale è pensarla come a un muscolo che va allenato per renderlo più forte, reattivo e resistente nel lungo periodo. 

“La motivazione non capita a cena, non si può comprare al supermercato, né può esserti regalata da qualcuno che ne ha in eccesso. Non è in vendita. La motivazione è dentro di noi: bisogna nutrirla facendo sì che una scintilla diventi un fuoco che brucia anche nei momenti di difficoltà”.  

Reinhold Messner

Come si motiva un team di lavoro? 

Partiamo dal presupposto che è impossibile comprendere le motivazioni dell’altro se le guardiamo dalla nostra prospettiva. Questo succede perché ognuno ha leve di motivazione diverse. Sul lavoro, ad esempio, c’è chi può essere motivato dal ricevere feedback positivi dal capo, chi trova la motivazione nel raggiungere un obiettivo come squadra, chi è motivato dal ritorno economico e così via. 

Bisogna avere la capacità di domandare e capire le dinamiche che sostengono la motivazione dell’altro. 

La domanda corretta da fare a chi rimane in ufficio molte più ore del necessario o si prende responsabilità scomode, ad esempio, non è: “Chi te lo fa fare?”, ma piuttosto: “Posso sapere quali sono le motivazioni che ti spronano a farlo?”

Conoscere le leve motivazionali degli altri. 

In conclusione, difficilmente si può motivare una persona seguendo le proprie leve motivazionali ed emozionali. Ognuno ha leve diverse ed è quindi necessario conoscerle per agire su di esse. 

Il trasferimento della stessa motivazione da una persona all’altra non esiste. Il livello di motivazione è strettamente individuale. Per motivare il tuo team in qualità di leader, quindi, dovrai comprendere a fondo cosa spinge ogni persona a dare il meglio e lavorare su questi punti per mantenere alto il livello di engagement della squadra. 

Un bravo coach è colui che riconosce quali corde toccare su quella persona o su quel team per nutrire la sua spinta motivazionale intrinseca. 

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Ciao, a presto! 

Costantino 

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